MAT-Movimenti Artistici Trasversali APS

Miele

produzione MAT-Movimenti Artistici Trasversali

25

Agosto

….per arrivare dove non siete

dovete andare per una via dove non siete

e quanto non conoscete

è la sola cosa che conoscete

e ciò che avete è ciò che non avete

e dove siete

è dove non siete

 

Immersi in uno spazio amniotico e desolato, questi ibridi insetto sono il residuo del postumano: non possono vivere che ammassati, nel vuoto dove tutto è dimenticato. Nell'alveare l’individuo non è nulla: la sua esistenza è condizionata ad un momento indifferente. Isolato, esso muore, né di fame né di freddo, ma di solitudine. La sua intera vita è un sacrificio all'essere innumerevole e perpetuo di cui fa parte.

Le creature si risvegliano nel torpore della società palliativa, nei meccanismi esterni ed interni del nostro ragionare. La struttura monolitica vibra e si muove: è arnia, antenna o cervello. Le cellule al suo interno si destano piano, poi freneticamente pulsano e si paralizzano, infine cadono.

Nel principio era il rito, e l'ultimo sciame, aggrappato strenuamente a questo ripetitore, rilancia un eterno richiamo: è necessaria una fuga dalla razionalità, è necessario un ritorno all'origine, agli impulsi primordiali propri della natura; anche al dolore, il dolore di un parto, di una rinascita e di una morte nuova. 

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Miele è il nuovo progetto di Jonathan Bertolai, che - dopo Caligola. underdog/upset- prosegue il percorso di ricerca dell’io attraverso insoliti punti di vista, che stimolano a riflettere sull'alterazione del senso critico, sulla condanna dell'origine, sul libero arbitrio. Miele è un esperimento, un rito, che accompagna il pubblico dal sentire, fino al sentirsi parte di una società che porta sempre più lontani dalle pulsioni più antiche, umane ed animali, per poi riscoprirle.

 

Note di regia:
Gli abitanti di questo spazio, questi uomini-insetto sono il residuo del post umano, tutto è dimenticato, e tutto deve essere dimenticato…le creature si risvegliano nel torpore della società palliativa, nei meccanismi esterni ed interni del nostro ragionamento, la struttura diventa un cervello? Allora le cellule al suo interno si muovono piano, poi freneticamente, si bloccano, infine cadono. Perché si cade?

Comincia il rito e l’ultimo sciame aggrappato a questa antenna rilancia per l’ennesima volta lo stesso richiamo, un ritorno alle origini, agli impulsi primitivi propri dell’umano e della natura, anche al dolore a volte necessario, il dolore di un parto, di una rinascita e di una nuova morte."

                                                                                                    Jonathan Bertolai

DEBUTTO NAZIONALE: 27 Agosto 2022
Festival Opera Estate, sezione B.Motion, Bassano del Grappa

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