MAT-Movimenti Artistici Trasversali APS

CALIGOLA.UNDERDOG/UPSET

03

Maggio

Il desiderio che ha guidato lo studio e la drammaturgia di questo progetto è nato nella primavera 2019, ben prima della pandemia, e ha trovato in questi ultimi tempi nuovi motivi di urgenza. La scelta di questo personaggio e dei suoi drammi interiori, trae origine dalla necessità di indagare il mondo, la sua fragilità, e il disagio esistenziale nei confronti del futuro, temi, in particolare quest’ultimo, che ora si rivelano di ancora più scottante attualità, innestandosi in un panorama caratterizzato da un'incertezza globale in termini economici, politici e culturali, oltre che sanitari.

Così come Caligola voleva “semplicemente” la luna, anche al giorno d'oggi le nuove generazioni si scontrano con un mondo assurdo, nel quale devono conquistare il loro diritto di esistere e di emergere, a partire da un contesto a loro completamente sfavorevole. Devono combattere come se fossero su un ring, e, per continuare in questa metafora, come un pugile dato per sfavorito (underdog) a volte riescono con determinazione e follia a ribaltare i pronostici (upset).

E’ proprio dal desiderio di Ian Gualdani –il giovane attore protagonista diplomato nel 2018 alla Scuola Teatro Arsenale di Milano- di confrontarsi con un Caligola lontano dall'essere “solo” l'imperatore folle, che nasce questa messa in scena, e nello sguardo di Jonathan Bertolai – al suo debutto da regista - assume i contorni di uno spazio mentale amplificato nel quale fluttua questo Caligola: sulla scena il pubblico assiste ad una rapsodia di dialoghi interiori, un dipanarsi dei pensieri del protagonista che trovano la loro trasposizione visiva nella gestualità dell’attore.

Jonathan Bertolai ci racconta tutta l'assurdità che la vita può riservare, attraverso un dramma psicologico calato in un'atmosfera post industriale. Su una scena trapuntata di monitor e luci a neon, su cui si staglia un piedistallo e si schierano delle statuette, passano video e inserti sonori che richiamano gli anni '80 (ricordano ad esempio i video musicali dei Talking Heads) e scenografie che si ispirano alle opere multimediali di Bill Viola, creando una curiosa alternanza tra la tragicità dei temi trattati e il pop di questa estetica.

La molteplicità di suoni che si rincorrono nella sala e i contributi video che circondano il corpo dell'attore sono le mille voci del dissidio interiore di Caligola raccontati dalla notevole versatilità interpretativa di Ian Gualdani.  La ricerca sonora di Hubert Westkemper, già sound designer di numerosi artisti internazionali di fama e del Teatro Del Carretto, e premio Ubu 2005 e 2019, in sinergia con le luci di Orlando Bolognesi rafforzano l'alternanza fra il dissidio interiore e la freschezza dell'essere giovani.

Dice Jonathan Bertolai di questa nuova sfida: “È uno spettacolo che parla a tutti, di questo tempo incerto che stiamo vivendo, un tempo che incede più velocemente della natura dell’uomo, costretto a rincorrere sé stesso, in una distanza ormai siderale. Caligola come noi fluttua smarrito nei meandri della sua mente cercando l’impossibile.”

Note di regia

Oggi Caligola abita solitario il regno del suo spirito malato, tanto sopraffatto dal peso di un lutto esistenziale da trascinare la sua vita verso l’abbandono dell’umanità.

Immaginario e realtà, ricordo e avvenire, logica e follia, si fondono rapsodicamente nella sua mente fratturata.

Confinato nel suo spazio mentale frammentato, sempre più rotto e logoro e distorto. Si trova riflesso infinitamente su sé stesso e sui monitor, invaso dai suoni e dai suoi stessi pensieri.

Il corpo in scena diventa pancia, spasmodico, delirante, irrefrenabile, fino a quando non esaurisce l’energia. Finché non resta niente, nothing (per riprendere l’introduzione musicale).

Il non senso della vita… poiché Caligola non riprendendosi dalla perdita di Drusilla e trasformando quel lutto nel lutto stesso dell’esistenza, inizia un percorso distruttivo e autodistruttivo.

Una parabola destinata al fallimento poiché non basterà neppure la morte a spegnere il tormento del giovane.

La scoperta della morte, la perdita dell’amore, scatenano una metamorfosi in Caligola, una rinascita nel vuoto, insostenibile per un essere umano.  Il suo desiderio impossibile difatti diventa quello di uscire dalla condizione umana, dalla miseria dell’esistenza umana.

I canopi, le statuette che lo circondano sono bambini. Caligola ha perduto il rapporto con l’infanzia, con la vita vissuta nel presente, con il gioco, con la natura.  Aspetti di sé che tornano a visitarlo e che lui continua a distruggere.

Caligola non muore, o forse è già morto, o è ancora nel momento del trapasso. Ciò non cambia la sua sofferenza.”

Jonathan Bertolai

Calendario

30 Novembre 2022 Teatro Vittoria, Cascine di Buti

11 Marzo 2022 Teatro Mascagni, Chiusi

5-6 Febbraio 2022, Teatro Biblioteca Quarticciolo, Roma

10 Dicembre 2021 Rassegna Ex-Temporaneo, Officina Giovani, Prato

7 Settembre 2021, Villa Stonorov-Fondazione Vivarelli, Pistoia

10-11 Luglio 2021 Teatro del Giglio, Lucca

12 Settembre 2020, Festival Opera Prima, Rovigo

19-23 Agosto 2020, Sotterraneo S.Regolo, Orto Botanico, Lucca

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