MAT-Movimenti Artistici Trasversali APS

Ho bisogno di sentire qualcuno che mi dica che sto bene

Produzione MAT-Movimenti Artistici Trasversali

Drammaturgia Maria Teresa Berardelli

da un’idea di Di Eusanio, Galiani, Martino Ghiglia, Nuti

con Elisa Di Eusanio, Giulia Galiani, Valentina Martino Ghiglia, Marta Nuti

Regia Giacomo Vezzani

Assistente alla regia Fabio Carta

Musiche e Suono Vanja Sturno

Costumi Marta Genovese

Scena Laura Giannisi

Luci Javier Delle Monache

Coreografia Daira Nocera

Foto e grafica Manuela Giusto

Video a cura di Paolo Roberto Santo e Francesca Cutropia

Produzione MAT-Movimenti Artistici Trasversali

Con il sostegno di Ministero della Cultura, Regione Toscana e Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca

 

Quattro donne, quattro amiche, una cena. È passato un anno dall’ultima volta che si sono viste e qualcosa, durante quell’anno, è accaduto nelle loro vite: qualcosa che le ha piegate e trasformate, allontanandole. Non sono più quelle di prima quando si rivedono, ma fingono di esserlo, cercando di rimuovere il problema. Un gioco a nascondersi, a far finta di niente, la loro vita, la loro amicizia. Ma cosa accade quando questo gioco si spezza? Cosa accade se si abita un gioco opposto? Smascherarsi e smascherare l’altro; essere ciò che non si è realmente ma ciò che si vorrebbe e potrebbe essere in un’altra realtà, parallela, dove tutto può essere possibile; costruirsi un mondo ideale, una prospettiva diversa, come risposta al rifiuto nei confronti del mondo in cui si vive realmente, fatto di non azioni e scelte mancate. Un mondo ideale, sì, dove la rabbia, la delusione, l’amarezza, la paura si traducono in azione, non essendo più qualcosa da rimuovere o da cui farsi schiacciare. Un mondo che va bruscamente a interrompere la realtà, senza spiegazioni o giustificazioni. Quattro donne, quattro amiche, una cena. Una cena che s’interrompe e insieme si ripete, variando di volta in volta. Una cena che diventa tante cose diverse, viaggiando su un doppio binario in modo via via più pericoloso e confuso, tanto da non capire più dove ci si trovi, se all’interno di un mondo reale, fatto di sottrazione e silenzio, o di quello ideale, dove tutto sembra essere possibile.

Maria Teresa Berardelli

Note di regia

Una drammaturgia inedita che nasce da una elaborazione in dialogo su intuizioni provenienti dalle improvvisazioni di quattro attrici, in una dimensione completamente al femminile.

Si tratta di una cena, un semplice incontro tra quattro amiche, che in un ritmo vorticoso si ripete, fino a confondere, addirittura, il tempo e la veridicità degli accadimenti. Il progetto è pensato come una commedia grottesca in cui l’apparente realtà delle cose può sembrare altro. Il lavoro nasce dalla necessità di raccontare noi stessi e l’incapacità di essere sinceri con gli altri, celando la nostra personalità o addirittura ribaltandola completamente, per capire che siamo sempre vittime delle circostanze. Quindi se il dramma si tramuta in commedia, diventa un gioco teatrale dove ogni possibilità narrativa si tramuta in parossismo e spinge ad un climax sempre più complicato ed esilarante. In questa dinamica il tempo sembra essere sospeso e le possibilità di affrontare la realtà si moltiplicano, fino a sprofondare in un “non luogo”, in una sospensione di tempo che assomiglia al territorio del sogno ed estende la nostra possibilità di essere.

Cosa succede se la scena, come uno specchio, riflette questa dimensione, dove è data la possibilità ad una persona di essere esattamente il contrario di sé, o almeno provare a riscrivere la propria storia?

Esistere significa soffrire o ridere di sé, se poi tutto si riduce ad un gioco che assomiglia alla vita.

Giacomo Vezzani

 

Debutto 5 Ottobre 2023, Teatro Basilica, Roma

 

Calendario

18 Ottobre 2023, Teatro 7Off, Roma

5-8 Ottobre 2023, Teatro Basilica, Roma

RASSEGNA STAMPA

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